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SALVE A TUTTI, MI CHIAMO MARGHERITA, IL MIO NOME D'ARTE E' BIMBA MEGGIE. ABITO A QUINZANO D'OGLIO (BS). SONO UNA PERSONA TIMIDA, TRANQUILLA, GELOSA DELLE PERSONE CHE AMO. ADORO CURARE IL MIO CORPO E IL MIO ASPETTO FISICO. MI POTETE TROVARE SU FACEBOOK http://www.facebook.com/Piccola.Dolce.Meggie ,,,SPERO CHE I MIEI BLOGS SIANO DI VOSTRO GRADIMENTO. LASCIATEMI TANTE BELLE TRACCE! A PRESTO. BACI.


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giovedì 23 luglio 2009

LA DANZA MODERNA!

Con il termine danza moderna si definiscono generalmente gli sviluppi della danza che, a partire dalla fine del XIX secolo, portarono ad un nuovo modo di concepire la danza di scena, in contrapposizione al balletto classico-accademico. In alcuni casi, adottando una terminologia tipica del mondo anglosassone, il termine indica anche alcune forme di ballo da sala evolutesi nel Novecento.
Nata come ribellione nei confronti della danza accademica, ritenuta troppo rigida e schematica, la danza moderna intendeva procedere alla ricerca di una danza libera, che inizialmente veniva spesso praticata attraverso la provocante forma dell'assolo (oggi detto anche solo), eseguito spesso in spazi non teatrali, per marcare un forte contrasto con lo sfarzo dei grandi balletti.La definizione di “moderna” data alla corrente (chiamata anche “nuova danza”), si deve al fatto che presentava caratteristiche in netto contrasto con il balletto. La danza moderna rifiuta l’utilizzo innaturale del corpo, le sei posizioni dei piedi e delle braccia. Si valorizzano invece il gesto e il movimento che esprimano la personalità del danzatore a partire dalla naturalità.

RAPPORTO CON LO SPAZIO:Nella danza moderna il corpo si muove rispettando nuovi canoni tecnici e espressivi ma non liberamente, spinto dalla volontà di trovare un nuovo rapporto con lo spazio e con il tempo. Infatti si dà notevole importanza allo studio del movimento in quanto mezzo di analisi delle dinamiche fisiche che intervengono nello spostamento dei corpi nello spazio (come ad esempio, la forza di gravità). I ballerini classici si mostrano frontalmente al pubblico e tutti i loro movimenti si sviluppano partendo da questo tipo di relazione spaziale. La posizione del busto è eretta e le gambe sono ruotate verso l'esterno a partire dall'articolazione dell'anca. Nella danza moderna, invece, i ballerini si muovono occupando tutto lo spazio teatrale, mostrando anche il fianco o le spalle al pubblico. La posizione del busto rispetto alle gambe può variare; i danzatori possono anche ballare sdraiati sul palcoscenico. Secondo la tecnica del balletto classico, il ballerino doveva creare l’illusione di poter infrangere la leggi di gravità dando la sensazione di librarsi nell’aria con estrema facilità. Al contrario, la danza moderna riconosce nel peso del corpo il principio basilare del movimento, e dunque il rapporto con la terra vi è privilegiato.

RAPPORTO CON LA MUSICA:La danza moderna non segue necessariamente il ritmo della musica, come avviene nella danza accademica. A volte la musica può anche essere del tutto assente: in questo caso il ballerino danza seguendo solo il proprio ritmo interno. Generalmente la coreografia è creata con o senza una correlazione diretta con la musica, che può anche essere scritta in un secondo momento in funzione dei movimenti. In questi casi, la danza può seguire il ritmo della musica o contrapporsi ad essa, in una sorta di dialogo oppositivo.

DANZA MODERNA IN ITALIA:A differenza dagli altri paesi, l’Italia si apre alla nuove tendenze artistiche e all’interesse per la danza moderna solamente intorno agli anni Settanta, per conoscere una stagione felice durante gli anni Ottanta. Marginali sono da ritenere infatti i casi del futurismo in danza, e quello manierato e velleitario dell'orchestica di Jia Ruskaja, sorta di neoellenismo estetizzante di vaga discendenza duncaniana, esauritisi entrambi con la caduta del regime fascista. Nel corso degli anni Cinquanta si osserva un certo rinnovato fermento: si realizzano nuovi festival e nascono nuove compagnie, quasi tutte in ambito privato. Gruppi ed esponenti significativi sono presenti specie a Torino, per poi diramarsi anche in Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e a Roma.

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